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Il gruppo del sabato |
I seminari più belli sono sempre l'ultimo o quelli ai quali non partecipano gli altri. Sono frasi che gli aikidoka forse sentono ripetere spesso : "Non sai cosa ti sei perso..", "Penso sia il più bel seminario al quale abbia mai partecipato", "L'altra volta è stato bello, ma questo....".
Non vorrei scivolare anch'io nella retorica, ma congratularmi sinceramente con l'amico Ulli Kubetzek Sensei e ringraziarlo per aver offerto ai partecipanti del Kashin un seminario prezioso, impacchettato coi fiocchi come fosse davvero un regalo di Natale.
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U. Kubetzek Sensei |
Prosegue quindi il nostro percorso attraverso lo studio del contatto, l'ascolto dei corpi e l'esercizio di una pratica di autentico scambio, rispetto, benessere e libertà. Una pratica ispirata da Endo Sensei e dalle altre esperienze personali del docente, in cui si lavori intensamente, non ci si batta, non si competa, non sia uno sciorinare di semplici virtuosismi tecnici, ma un ascolto delle proprie variazioni corporee e delle fluttuazioni del ki, senza dimenticare il sorriso. Un sorriso che non parta dai muscoli del viso ma provenga sinceramente da un animo alleggerito.
Roberto Martucci
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U. Kubetzek - R. Martucci |
Oltre ad aver seguito con estremo interesse le proposte di Sensei Kubetzek, creative e funzionali per la presa di coscenza della migliore attitudine da raggiungere per praticare buon aikido, mi ha colpito la qualità del Ki comune, il Ki unificato di tutti i Ki dei partecipanti al seminario che, anche se il lavoro è stato intenso, ha permesso di lavorare concentrati e relazionali, disponibili e sorridenti, in sintesi si è dialogato con un altro linguaggio. Solo alla fine si è percepita una piacevole stanchezza.
RispondiEliminaLa costruzione della tecnica basata sulla "presenza" di aite e tori, sul contatto e sulle modulazioni del centro. A fine stage il mio corpo era stanco ma allo stesso tempo carico di un'energia rinnovata.
RispondiEliminaAl maestro Kubetzek, al maestro Martucci e a tutti i partecipanti un grazie di cuore.