I Maestri Roberto Martucci e Sandro Caccamo, hanno animato sabato 15 gennaio il seminario di inizio anno alla presenza di numerosi partecipanti provenienti sia dai rispettivi dojo, che da altri dojo romani e non. Un seminario all'insegna della complementarietà.
Il maestro Caccamo ha evidenziato l’attitudine derivata dalla sensazione del maneggiare la spada; il centro di tori che muove l’uke come punto fondamentale di ogni esecuzione tecnica, ed infine il corretto atteggiamento marziale da ricercare nella propria pratica.
Il maestro Martucci, seguendo la metafora del keikogi bianco e l’hakama nera che iniziano l’aikidoka, ha esposto nelle tecniche la presa del centro di uke attraverso la sensazione della “pesantezza” delle braccia che scendono senza forzare ma semplicemente cadendo dall’alto naturalmente. Fuori dagli schemi soliti ha presentato dei movimenti di assorbimento in arretramento che, non conferendo, ad un uke ben impostato, un vero squilibrio gli suggeriscano piuttosto un’ulteriore possibilità di attacco su cui nuovamente confrontarsi. Il tutto eseguito sempre con decontrazione, senza rigidità per far in modo che qualsiasi tipo di colpo non possa turbare un tori sempre presente, rilassato e con la mente tranquilla nel proprio centro.
Giuseppe
Ho assistito ad uno stage molto intenso ed estremamente divertente, che mi ha lasciato molti spunti di riflessione. Due frasi in particolare mi hanno colpito: una del maestro Martucci riferita a come l'Aikido sia "bianco e nero" allo stesso tempo, ovvero di come racchiuda in se aspetti apparentemente opposti riuscendo a farne scaturire un'unità. L'altra del maestro Caccamo, secondo cui è nel momento di maggiore stress che si manifesta il bene o il male in una persona. Cosa che mi ha fatto pensare a quanto sia indispensabile riuscire a fare il vuoto nella mente per poter affrontare al meglio ogni situazione (di pratica e non) possibilmente con il giusto "aiki".
Mattia
I molti partecipanti, hanno praticato in un clima pacato e concentrato, l’evento ha mostrato i due Sensei esprimere e trasmettere il loro proprio diverso stile di praticare la disciplina dell’aikido. E’ stato interessante vedere dall’esterno come il principio di questa disciplina possa plasmarsi ed esprimersi in modi diversi ma confluenti. Proprio come l'arte della pittura che nel suo principio, ha permesso di creare infinite correnti e stili pittorici.
Italo



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